Una volta ho letto che per generare una risata bisogna attivare 12 muscoli tra bocca, labbra e occhi. Dopo aver vissuto le emozioni profuse dalla seconda edizione della “Danza del Sorriso”, sono sempre più convinto che i muscoli siano 13 e che quest’ultimo possa permettere la reale e profonda connessione tra esseri umani: il cuore.
La rappresentazione degli spettacoli artistici del Ballet Folklorico de Cochabamba (Bolivia), motivazione principale di questo evento straordinario, ha rappresentato la base per la costruzione di nuove relazioni umane, basate su sentimenti di reciprocità, solidarietà e rafforzati da un dialogo comunitario. A molti potrebbe apparire come un’esagerazione, ma l’esperienza che ha caratterizzato i primi 15 giorni del mese di luglio 2023 (e molte settimane antecedenti…) può delineare una riposta concreta agli innumerevoli eventi tragici che quotidianamente dobbiamo assorbire nella vita privata individuale e dalle tristi notizie che velocemente girano su televisioni e reti sociali.
Non si risolvono conflitti attraverso l’organizzazione di balli folkloristici, ma nessuno può negare che queste giornate sono state e saranno per lungo tempo una testimonianza di umanità e comunione tra persone appartenenti a culture apparentemente distanti ma che, attraverso il dialogo e uno slancio verso una visione umana profonda, hanno dimostrato di avere molti punti di contatto.
Non ci sono parole per ringraziare le innumerevoli persone che hanno permesso tale evento culturale ma penso sia importante ricordare le ingenti e invisibili energie consumate dai soci e dagli amici dell’associazione “Olas de Esperanza – Insieme per la Bolivia O.D.V.”, le collaborazioni essenziali con i vari parroci della costiera amalfitana sostenute dalla Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni rappresentata in primis dal vescovo Mons. Orazio Soricelli, il sostegno concreto dei sindaci e delle amministrazioni delle diverse città che hanno ospitato lo spettacolo, la presenza essenziale di educatori di diverse realtà scolastiche, gli amici dell’Azione Cattolica, degli Scout e dei vari gruppi parrocchiali nei vari paesi, i francescani di Maiori-Tramonti nella persona del Padre Guardiano, la cooperazione solidale di esercenti e responsabili di attività commerciali. Un grazie speciale va alla mia famiglia, che non smette mai di sostenermi.
I pensieri definiscono le azioni, le azioni determinano il nostro futuro: di persone con idee egoiste, violente, dannose e prepotenti il mondo ne è pieno, non è scontato fare del bene. La Danza del Sorriso è stata un’opportunità di crescita umana per tante persone che, nonostante le diversità e l’appartenenza a molteplici storie, hanno dimostrato che sforzarsi per stare insieme è semplicemente più bello e permette il raggiungimento di un bene comune essenziale per le generazioni presenti e quelle future. Dopo i saluti e le lacrime condivise per il dolore generato dal distacco fisico con gli amici boliviani, tocca a tutti noi essere coraggiosi testimoni nella quotidianità dell’importanza di “restare umani”.
Gianluca Scannapieco